Le bollicine giungono al Castello di Monte Sant’Angelo fra i più alti di Puglia, una giostra di salite e rampe ripide, dalle quali scendere è meno facile che salire, per quanto è forte l’istinto a lasciarsi andare dopo la degustazione in piazza d’armi con 35 etichette.
Aprono il convegno i noti Michele Peragine e Vitosante Cecere, nella serata foggiana che celebra il battesimo a Delegato Provinciale Amedeo Renzulli. Al tavolo il francese dei D’Araprì Louis Rapini e Mauro Cappabianca enologo dauno. Celebrare le bollicine che crescono e l’attività dell’Ais, di quanti hanno a cuore il vino ed i suoi addetti è doveroso farlo, “…conquistare la vetta che ospita questo castello è emozione pura” ci racconta Louis Rapini.
Le sue origini francesi e la passione musicale condivisa con i soci amici, gli ha consentito di scrivere la storia del metodo classico in Puglia, una storia ad orecchio, con i suoni e la musica dell’armonia del perlage che sale e solletica gli otoliti alcolici dei degustatori.
Esperienza che ha incoraggiato molti produttori ed ha consigliato esploratori di emozioni privo tanniche.
L’assessore Di Gioia, rilancia e plaude ai risultati raggiunti in questi cinque anni ed indica nel rallentamento della crescita globale del consumo enologico procapite, la sua idea di gestione della cloche degli investimenti. Stop alla distribuzione di risorse, su valutazione discrezionale. Aziende, imprenditori, project manager saranno chiamati a propore e vincere bandi di assegnazione di opportunità finanziarie, per raggiungere altri castelli, ancora più alti, non solo di Puglia.
Quindi intorno all’esperienza di successo riconosciuta alla cooperativa dei musicisti 33&33&33 del perlage D’Araprì, parte il confronto futuro, oltre i 1000mt e guai a chi si accontenta.
La festa, con qualche botto esuberante di bollicine imbizzarrite, al fresco e con la possibilità romantica di un cin cin guardando la bellezza delle luci del golfo di Manfredonia, dipinge una serata da incorniciare.
Delfini darapiti 🙂