Al ritorno dal Vinitaly abbiamo un nuovo amico, Beppe Schino di scena nella chermesse enologica come cuoco slowfood. La promessa di andare a trovarlo a casa sua, nel suo ristorante PerBacco a Bari è un debito da saldare. Una strada prossima al convulso centro città, un vicolo che sbircia al lungomare, suoniamo il campanello e ci accoglie il Beppe friendly che abbiamo conosciuto. Il locale appare disegnato negli anni ottanta con tanti pezzi che si agganciano alla sensibilità del padrone di casa.
Immediato è l’impatto con le bottiglie di vino, decine di cassette di vino utilizzate anche come lavandini è un idea interessante e proattiva degli oggetti, che attribuisce valenza ad ogni dettaglio.
Il quesito si svela con la conferma che Beppe è un architetto con il vizio del pennello, e tutto quanto vediamo intorno ha il profumo delle chiacchierate visionarie della cognata, sorella acquisita di Beppe che ha percorso il viaggio della vita in questo locale, ed ha lasciato una scia di lacrime e arte sul volto e sulle pareti di questo storico locale da poche decine di coperti.
Chef riservato e uomo di grande sensibilità, Beppe gestisce il suo ristorante con l’attenta ricerca dei prodotti più vicini alla qualità originale, cosa oggi difficile, e ne scaturisce un menù assolutamente pugliese, molto particolare.
La carta dei vini si sfoglia con impegno culturale, Beppe ci propone un rosato appena imbottigliato, fresco e fruttato, una lacrima di quelle buone, “Contessa Staffa” 2015 di Antica Enotria da uve di Montepulciano e Nero di Troia.
Il cuoco disegnato sulla porta misterioso e sfumato, ci piace associarlo alla presenza cordiale di Beppe in sala, con il quale chiacchieriamo della gentilezza dell’enogastronomia conviviale, che piace ai Delfini.
I piatti sono molto ben riconoscibili, i sapori e le speziature da sprint, l’alternanza degli ingredienti sono da manuale, ed a noi il cestino di semi di lino con fave, cipolla e cicorie, ci ha fatto godere.
I primi piatti consentono un passaggio rapido ed efficace per la sosta a pranzo, un luogo dove non è raro incontrare personaggi noti protetti da quel campanello d’ingresso.
Delfini PerBeppe 🙂