Il cliente in giro per ristoranti, pub, street food e tanto altro ha una possibilità di scelta incredibile. La differenza si origina dalla possibilità di spesa e si concretizza con la capacità d’acquisto, ma per ogni scelta c’è un leader, un capo, un decision maker “il cliente” che piaccia o no, fa la differenza.
In questa esperienza da Delfini esploratori, da sempre abbiamo visto tante storie di successo e tanti increduli fallimenti. La cucina casereccia della zia, tanto olio e abbondanza o la fresca cucina marittima tutta leggerezza e omega3, la gourmet, la nouvelle di stelle che propone colori, fantasia, fiori e condimenti d’alchimia fotodegustativa, spesso costosa e comunque salutare. Indiscutibile la preferenza dei piatti colmi al punto giusto, saporiti ed energetici dal costo raggiungibile e tanti, tanti panini che rievocano piatti multiformi dalla fragranza del pane, ma di nessuna vicinanza alla porcellana.
La fantasia e la ricerca dei sapori , per questi imprenditori che ristorano una popolazione variegata ha però un must: vendere ed attirare il cliente, bello o brutto che sia, alto o basso, sceglierà con il suo sguardo, il suo naso, gola e portafoglio. Forbice o stesso gap, lo riscontriamo fra la proposta dei vini, centinaia di etichette, di prodotti e materie prime. La proposta e la richiesta si fa sempre più internazionale e si confronta con la scoperta del gusto del dirimpettaio. Il kebab impera, possiamo storcere il naso, ma se è originale e di qualità vale i suoi 4€. La cucina gourmet, se è armonia dei sapori motiva esperienze emozionali delle papille e non solo. Quindi merito all’amico, ora milionario e dotato di Ferrari, che ha fatto la sua fortuna con arrosto, panini ed insalate, merito agli chef stellati che preferiscono ora insegnare in tv… quanto cucinavano, ma tutti, proprio tutti passano dal vaglio dell’ospite o cliente che non ha sempre ragione…sceglie e fa la differenza! Meravigliosa Democrazia alimentare !!!
Delfini in…filati 🙂