Diciannovesima edizione per i rosati di Puglia a cura dell’ AIS Puglia, evento che registra il tutto esaurito con oltre 1500 partecipanti. Il convegno apre i lavori celebrativi con le analisi di un anno di lavoro il 2018, che presenta il conto alla avviata stagione 2019. L’imbottigliato regionale in valori totali si blocca o retrocede al 50% del volume, molto del vino pugliese viene affidato da sfuso per l’imbottigliamento di terzi, una sorta di incubo anni 80, inaccettabile con l’idea di successo vissuta fino a ieri e l’espansione di mercato di oggi. Netti gli interventi del Senatore Dario Stefano che rivendica la progettualità di quel successo e l’inefficace applicazione dei PSR degli opifici, cantine e frantoi.
Nineteenth edition of the Puglia rosé wines by AIS Puglia, which is sold out with over 1500 participants. The conference opens the celebratory works with the analyzes of a year of work on 2018, which presents the bill in the 2019 season. The regional bottled in total values freezes or recedes to 50% of the volume, much of the Apulian wine is entrusted by loose for third-party bottling, a sort of 80’s nightmare, unacceptable with the idea of success lived until yesterday and today’s market expansion. The interventions of Senator Dario Stefano are clear, claiming the realized projects and signaling the ineffective application of PSR of the factories, cellars and oil mills.
Aziende che hanno pensato di rifarsi il look, non compensando così, come sottolinea il Prof. Maizza Economista dell’Università del Salento, la proficua restituzione sul territorio di quanto acquisito a proprio beneficio. Tutto ciò sembrerebbe aver determinato un’arretramento, o quanto meno la fatica dei rosati pugliesi nella competizione con aree regionali abituate all’approccio imprenditoriale dinamico, anche se a conduzione familiare. Storia produttiva, qualità, promozione, competizione etica, rappresentano dei pilastri ineluttabili per la solidità del “prodotto vino”, fondamento dell’economia di Puglia. Le cose vanno già bene da qualche anno, perché fermarsi!
Companies that have decided to redo the look, thus not compensating, as pointed out by Prof. Maizza Economist of the University of Salento, the profitable return to the territory of what was acquired for their own benefit. All this would seem to have caused the retreat or at least the fatigue of the Apulian wines sector in the competition with regional areas accustomed to the dynamic entrepreneurial approach, despite being family-run. Production history, quality, promotion, ethical competition, represent ineluctable pillars for the solidity of the “wine product”, the foundation of the economy of Puglia. Things have been going well for a few years now, why stop!
Delfini rosè 🙂