Da cosa cominciare, dalla Sig.ra Anna ed al momento magico in cui ci firma uno dei suoi grembiuli da lavoro. Rezdora è una professione, “forse neanche troppo amata nel ruolo”, ci sottolinea “Lady Anna”, ma che assolve a compiti e responsabilità fondamentali nei ristoranti, nelle trattorie dove si serve unicamente la pasta tirata a mano. Coordinare gruppi e batterie di signore che ogni giorno dal mattino presto confezionano come fossero stampanti a 3D, quintalate di manicaretti, unici e identitari allo stesso tempo. Per Tiziana questo grembiule si avvicina al mitico regalo, il coltello di Nonna Caterina, realizzato in alluminio da Nonno Ciccio, nelle officine dei cantieri navali di Taranto, su misura per produrre orecchiette, cavatelli e meraviglie simili.
What to start with, Mrs. Anna and the magical moment when one of her work aprons signs us up. Rezdora is a profession, “perhaps not even too loved in the role”, “Lady Anna” emphasizes us, but that fulfills fundamental tasks and responsibilities in restaurants, in trattorias where only hand-drawn pasta is served. Coordinate groups and batteries of ladies who every day early in the morning make up like 3D printers, quintal of delicacies, unique and identifying at the same time. For Tiziana this apron approaches the mythical gift, Nonna Caterina’s knife, made from aluminum by Nonno Ciccio, in the workshops of the shipyards of Taranto, tailored to produce orecchiette, cavatelli and similar wonders.
Cosa mai sarebbero, questi gioielli acqua e farina, con uova e qualche altro intruso storico che si è aggiunto nell’impasto, senza un ragù, un brodo, magari ristretto da un fantastico bollito. Qui un’altra epopea sciorinata in modo esemplare dal sempre sorridente Chef Roberto, gallina, cappone, muscolo, lingua, coda, cotechino, testina e pentolone, il fare e rifare meglio, il bollire e ribollire, che migliora. Il tutto nel mitico carrello della “Clinica Gastronomica” del Dott. Bottero e qui sono dolori perché fermarsi nell’assaggio è roba da “Santoni della convivialità”.
What would these jewels be, water and flour, with eggs and some other historical intruder that has been added to the dough, without a sauce, a broth, perhaps restricted by a fantastic boiled meat. Here another epic set apart in an exemplary way by the ever-smiling Chef Roberto, hen, capon, muscle, tongue, tail, cotechino, head and pot, making and remaking better, boiling and boiling, which improves. All in the mythical trolley of Dr. Bottero’s “Gastronomic Clinic” and here there are pains because stopping in the tasting is stuff for “Santoni of conviviality”.
Pasta tirata a mano, carni varie bollite in pentola per ore, il racconto di un paradiso fra i fornelli.
Pasta pulled by hand, various meats boiled in a pot for hours, the story of a paradise in the kitchen.
Delfini bolliti 🙂