Un balcone raffinato sul lago di Garda, una villa nel borgo affacciato su un panorama, dolce, luminoso, rilassante. Chef Matteo Zanardi ha da qualche anno fissato qui il suo quartier generale. Inizia presto al mattino, per svolgere una gran quantità di attività, formative e di ricerca, e per dirigere la sua brigata in cucina. Matteo mostra uno stile personale attento, meticoloso, con la priorità dell’eleganza, alla ricerca di sfumature nuove e non solo gastronomiche. Il ristorante offre tavoli in veranda o nelle salette che già di per sé suscitano emozioni. Il servizio in sala è rapido efficace, elegante, ambiente perfetto per pranzare e cenare al meglio.
In cucina lo chef è molto attento all’igiene, ci tiene a sottolinearlo. Il cliente si affida alla migliore ospitalità e servizio, per questo cura la preparazione di ogni dettaglio fino alla chiusura con i suoi originali dessert. Per le preparazioni sceglie da 3 a 5 ingredienti, con studio continuo, evoluzione di ricette, temperature, conoscenza chimico-fisica dei prodotti, ottenendo risultati di grandissima qualità.
Un gran lavoro di preparazione in sala ed in cucina che si traduce in una serata direi perfetta!
La carta vini ben fornita ed ampliabile per essere al passo con la proposta gastronomica. Ci propone in abbinamento ai piatti un Franciacorta Romantica Brut, Il Lugana DOC 2016 San Benedetto di Zenato, il Venica Jesera Collio DOC Pinot Grigio 2016, ed un Moscato Rosa 2013 Alois Lagender, ineccepibili.
Gli antipasti:
Scampo, caviale, olio alle nocciole e sale Maldon.
Tartare di gambero rosso, olio alle mandorle e sale al mirtillo.
Capasanta, olio alla vaniglia e aneto.
Brandade di baccalà e patate con cipolla caramella su crema di piselli.
Zeppola salata con mazzancolle, melanzane alla scapece e burrata.
Intermezzo:
Sorbetto alla mela verde su yogurt liofilizzato e polvere d’oro.
Primi:
Risotto al lime e zenzereto (formaggio di capra allo zenzero).
Spaghetti al pesto di mandorle di Noto su alici del Cantabrico marinate e bottarga di Ciccio Sultano.
Secondi
Ricciola avvolta nel lardo di Patanegra su cime di rape e cremoso di acciughe.
Petto di quaglia su spinaci al burro di cacao e fonduta al parmigiano vacche bianche.
Dessert
Frolla al limone, mango e gel al passion fruit, sorbetto al limone.
Cannolo di mandorle caramellate ripieno di ricotta (capra-pecora) su frutti di bosco, cioccolato fondente e spugna al pistacchio.
Aromi, profumi, spezie, i piatti di Matteo stimolano sensazioni eleganti, il naso viene sollecitato al risveglio, per cui assaporare è già un viaggio annunciato. La cosa ancora più interessante e che questi piatti così ben riusciti, non rappresentano ancora il segno culinario che Matteo vorrà tracciare, perché è evidente che progetti e desideri sono oltre lo sguardo che tocca già l’orizzonte del lago. Beati quelli che degusteranno ora, perché domani chissà se sarà accessibile a tutti.
Delfini Matty 🙂
