Siderno è un centro abitato sul litorale Ionico attaccato a Locri, da queste strade si sale rapidi verso il bianco monte, tradotto dal greco oggi Aspromonte. In tanti ci hanno indicato uno Chef particolare, verace, anche spigoloso, nel sentire forte il tempo e l’amore per le sue origini, contadine, rurali.
Chef Francesco Trichilo è un energico, giovane talento della cucina tradizionale, e nella sua trattoria “U Ricriju”, propone la ricerca di prodotti, tecniche e cultivar locali. Fiero della sua origine contadina ad appena qualche chilometro, alleva animali da cortile e coltiva prodotti originali, se possibile antichi. Francesco, lo ribadisce, ogni giorno si reca fra i campi ed allevamenti che conosce da ragazzo, per riempire la dispensa della sua trattoria a numero chiuso! In effetti qui trovi un menù della serata obbligato, ma di chiara e sincera qualità per ospiti tenuti alla prenotazione telefonica.
Quindi arriviamo all’ingresso del ristorante, suoniamo il campanello e ci accoglie Francesco. Ci mostra la cucina a vista, la sala con il camino, la sua brigata composta da familiari e annuncia il menù, vino preferibilmente della casa, 15 portate a sorpresa, prodotti scelti e presentati personalmente con dovizia e dettagli. Quindi è d’uopo chiedere, cosa si mangia questa sera? Francesco risponde “accomodati dove vuoi, che a farti mangiare ci penso io!”
Quindi vino scaraffato (in bottiglia per chi insiste) con in dotazione la bottiglietta di gassosa prodotta a Gioiosa Ionica…uno spasso da sommelier! Il tavolo è già pronto con varie portate, friselle al pomodoro, crostini con ‘nduja e lardo di maiale nero, zucchine e “mulinciani chini” (melanzane ripiene), fritti vari, tortino di patate, pomodori secchi sott’olio e cavolfiori in aceto a freddo, spettacolari. Capocollo di maiale, ricotta fresca e calda, patate e verdure, broccoli affogati e rape e fagioli, una cena di una mediterraneità inequivocabile. Pane con semole di grano duro e peperoncini da urlo termico. Alla faccia della pipericillina, sono già vaccinato!
Intermezzo emozionante con gli amici che lo vengono a trovare con la zampogna e strumenti a fiato, pronti ad intonare con Francesco canti di Natale. Cose ormai rare.
Intenti ad asciugare le lacrime post zampognari e peperoncino, ci viene servita una crema al bergamotto flambè caldo/freddo con eno miele, elegante e di buon gusto.
Sazi e bevuti, allegri ed emozionati, ci troviamo in cerchio con il Francesco musico-storico e la sua dotazione di strumenti a corda, fiato e organetto, con la sua potente voce che taglia l’aria anche dopo le ore 24.00, beata gioventù!
Al U Ricriju ci si deve recare e porgere alla sorpresa che lo Chef vorrà proporvi, senza mediazioni o discussioni infruttuose, qui si suona il campanello si entra e si ha la certezza che la storia, il canto e la cucina, hanno un prezzo stabilito dalla passione di radice borbonica del “Ciccio” Trichilo, Chef padrone di casa.
Delfini trichiliati 🙂