Viaggiamo lungo la dorsale adriatica e ci sentiamo al telefono con “Albertone” Serenelli, il vignaiolo delle etichette particolari marchigiane. Ci invita ad andarlo a trovare a Staffolo (Iesi), dove ci sono le sue vigne di Verdicchio e la cantina dei suoi bianchi col “pizzo della nonna”.
We travel along the Adriatic ridge and we hear on the phone with “the Albertone” Serenelli, the winemaker of the special labels of the Marche region. He invites us to visit him in Staffolo (Iesi), where there are his Verdicchio vineyards and the cellar of his whites with “grandmother’s lace”.
La cantina appoggiata sulla parete rocciosa della collina piange e trasuda umori, un muro che ti avvicina all’idea delle radici delle viti che succhiano e si nutrono dalla vita, che scorre fra questi strati millenari. Con Alberto accarezziamo questa forma di vita, ne sentiamo l’energia ed il fascino, anche perché stiamo già pensando alla degustazione degli ottimi bianchi Serenelli.
The cellar leaning on the rocky wall of the hill weeps and exudes moods, a wall that brings you closer to the idea of the roots of the vines that suck and feed on life, which flows between these millenary layers. With Alberto we caress this form of life, we feel its energy and charm, also because we are already thinking about tasting the excellent Serenelli whites.
Legni grandi, vasche in acciaio, ma la novità e che Alberto sta coccolando due anfore in cui sta affinando il suo “futuro bianco da anfora”, per adesso un recipiente dispettoso, che fa trasudare vino all’esterno e concentrare quello che rimane. Un continuo rabocco, per un’etichetta ancora da coniare.
Large woods, steel tanks, but the novelty is that Alberto is cuddling two amphorae in which he is refining his “white future as an amphora”, for now a spiteful vessel, which makes wine exude outside and concentrate what remains. A continuous refinement, for a label still to be minted.
Spilliamo, a diverse profondità dell’anfora, un paio di litri di vino, giallo paglierino, non chiarificato, fruttato, intenso e morbido, abbastanza limpido. Alberto comincia a mescolare i calici ed immaginare, un profumo, un sentore. Poche centinaia di bottiglie, meno di mille per il vino d’anfora, che ascolta le lacrime del muro, una nuova etichetta di Alberto Serenelli, un dottor sottile dei sensi.
We tap, at different depths of the amphora, a couple of liters of wine, straw yellow, not clarified, fruity, intense and soft, quite clear. Alberto begins to mix the glasses and imagine a perfume, a scent. A few hundred bottles, less than a thousand for the amphora wine, which listens to the tears of the wall, a new label by Alberto Serenelli, a subtle doctor of the senses.
Atavolacoidelfini lusingati 🙂