A Castellaneta Marina è stato inaugurato lo stabilimento agroalimentare di “Masseria Fruttirossi”, dove vengono trasformati e confezionati i superfrutti prodotti nelle piantagioni, 330 ettari di proprietà dell’azienda. Il modernissimo stabilimento hi tech, infatti, è compreso nel progetto “LOME Super Fruit/Masseria Fruttirossi” che vede realizzare, in questa area tradizionalmente vocata all’agricoltura, un grande polo agricolo specializzato nella coltivazione dei superfrutti: la melagrana, la bacca di aronia, la bacca di goji e l’avocado. Sono frutti particolarmente ricchi di vitamine, minerali, antiossidanti e fibre, preferiti da consumatori sempre più attenti alla salute e al benessere personale. Il progetto si deve a due imprenditori: il pugliese Michele DE LISI, amministratore Masseria Fruttirossi, e il genovese Bruno BOLFO.
Ogni giorno il gruppo occupa mediamente nei campi novanta unità lavorative, mentre l’occupazione nello stabilimento conterà, al massimo regime, circa cinquanta unità lavorative. “LOME Super Fruit/Masseria Fruttirossi”, in soli quattro anni è diventato già il principale produttore nazionale di melograna e si avvia ad assurgere questo primato anche nella coltivazione dell’avocado. Lo stabilimento dotato di macchinari hi tech, che rappresentano la massima espressione della tecnologia nel comparto agroalimentare, consentono lo stoccaggio anche per 5 mesi in condizioni ottimali.
“LOMe Super fruit” è un brand di Masseria Fruttirossi, azienda ubicata in Contrada Terzo Dieci a Castellaneta Marina (Ta). La famiglia De Lisi, in particolare l’ingegnere Michele, prima in ILVA a Taranto, consulente industriale in Cina, ha ingrandito il fondo della masseria di famiglia ed insieme all’amico genovese Bruno Bolfo, un importante industriale dell’acciaio, nel 2014 hanno realizzato un progetto agroindustriale che ad oggi è in fase di completamento.
Masseria Fruttirossi è dotata di macchinari di ultima generazione, fra tutte la Hiperbaric 420, una macchina HPP (High Pressure Processing) che utilizza elevate pressioni idrostatiche (6.000 bar) per eliminare la carica batterica dalle spremute. Il trattamento HPP preserva le proprietà organolettiche delle spremute e contenuti nutrizionali. Lo stabilimento dispone anche di circa settemila metri quadrati di celle frigorifere, di cui oltre la metà ad atmosfera controllata, in cui è possibile conservare gran parte del raccolto, garantendo così per quasi tutto l’anno la disponibilità del prodotto alla clientela. Un primato nazionale con orizzonti internazionale di grande rilievo e qualità di ricerca topiche, un’azienda dal cuore nutraceutico e dall’impatto socio-economico a valore crescente.
Delfini iperbarici 🙂