Risulta evidente che Venosa ci attira, sarà perché Orazio ha frequentato spesso lo Ionio, oppure per la simpatia di questa cittadina, il suo castello e la piazza che si affolla di giovani fino a tarda notte, sempre pronti ad alzare il calice.
Mariagrazia elegante signora bionda, gestisce il Ristorante di Villa del Sorriso, aperto solo nei fine settimana invernali e tutti i giorni d’estate. Locale ben frequentato, nella realtà enogastronomica venosina ancorata alla mangiata tradizionale. Lo Chef Vincenzo Calderone, conosce bene la città, ha avviato nei decenni passati i ristoranti storici, ed oggi porta con se chi lo conosce. Il sottofondo musicale ed il servizio veloce e gentile di sala ben affidata a Saverio, può anelare ad ancora maggiori gratificazioni, ma per questo bisogna osare e sganciarsi dal certo, dal sicuro.
La cena parte con la classica selezione di salumi e latticini locali, un’ottimo carpaccio di manzo, fonduta di caciocavallo affumicato e funghi, parmigiana, sformato di fiori di zucca, impepata di cozze, abbinati al preciso rosato “Rogito” di Cantine del Notaio, buono come annunciato.
Seguono due primi piatti: linguine agli scampi ed il trittico oraziano e per secondo il classico filetto ai funghi porcini, abbinato al Carato Venusio Doc 2013 della Cantina di Venosa, una garanzia.
La serata si accende con il sorriso delle amiche che festeggiano “Ilaria” prossima sposa, fra balli, scherzi, pegni e proprio questa testimonianza goliardica, richiama il Ristorante del Sorriso a quanto può ambire, da essere un affidabile riferimento per la città, ad un richiamo di quanto Venosa ancora può dare.
Delfini graziati 🙂