Ritorniamo sulla striscia di mare che lambisce il Golfo di Taranto, abbracciata dalla costa spesso ancora “wild” che da Leuca guarda a Cirò e Locri, tante località di storia millenaria cara a Greci e Romani. Nova Siri è un’altra di queste realtà, alle quali ci avviciniamo con la glicemia adeguata, perché andiamo a trovare Giovanni Conte, un nobile della brace, così ci raccontano i suoi popolani! La location a lato dell’uscita della nuova statale 106, ci annuncia essere, con la sua insegna ed ampio piazzale, un posto frequentato da Trucker esperti. La sala è fantastica, una piazza d’armi con allineate decine di file di tavoli e decine di coperti, un delirio da “magnata verace” in compagnia di varia umanità conviviale e bella gioventù.
Il motto di Giovanni è “la vita è bella” ed il suo ampio sorriso a 32 denti dei sui giovanissimi 31 anni, lo eleva a professionista di raro acume e sensibilità imprenditoriale. Comincia come macellario nell’attività di famiglia, continua a cucinare con la mamma ed il mitico papà ed in poco tempo la sala con centinaia di coperti, non basta. Esperto selezionatore di carni, abile e moderato nel frollare le carni, al massimo 60 giorni, con la fantastica tecnica del “remuage” preso in prestito dagli chef de cave francesi, cioè gira a mano la carne in frollatura ogni settimana, in questo modo i succhi si dissolvono piacevolmente nelle carni, rese morbidissime e digeribili. Quindi pazienza, professionalità, risultato.
Forno e fuoco a vista con legno di arancio e carbone vegetale, vetrina con i tagli a scelta per il peso, un buffet di verdure grigliate della zona ed il Conte apre la sua Corte! Un servizio di sala di buona qualità, ben selezionato e formato, una “figata” totale che non ti aspetti.
Arrivano i clienti a gruppi e noi cominciamo con una selezione di salumi, ovviamente di produzione propria, ed il tris di antipasti della “mamma” da stendere un toro, peperoni cruschi, polpettine di manzo al vino bianco, straccetti di carne alla pizzaiola e salame grasso, peperoni e uova, imperdibili. Passiamo all’arrosto misto, alla salsiccia grassa di sola guancia e capocollo, una rarità ed arriviamo sfiniti alla costata di manzetta prussiana che arriva sulla pietra lavica (300°) gran divertimento per Tiziana che ne personalizza la cottura, ma quest’opera da 700gr si scioglie inspiegabilmente in bocca e la degustiamo con incredula leggerezza.
Explorer è questo, un’emozione che non Ti aspetti! Complimenti Giovanni, giovane di immediato successo e di sensibilità culinaria, lavoro e preparazione, premia! Così è per La Corte del Conte!
Delfini abbraciati 🙂