Vinitaly targato 2018, dentro e fuori la fiera, intorno e ovunque, la nuova organizzazione della viabilità, parcheggi, controlli, una frenesia che coglie ogni anno l’obiettivo, con decine di migliaia di visitatori e di critiche, perché, San Remo è San Remo per la canzone italiana ed il Vinitaly non lo è da meno per il vino!
La cosa interessante è scegliere il proprio percorso, seguire le proprie curiosità, in quattro giorni di proposte in overbooking. Noi scegliamo di arrivare il lunedì per surfare l’onda anomala della giornata inaugurale e ci addentriamo nei padiglioni stracolmi della Franciacorta, della Lombardia e della Emilia Romagna, che riescono sempre a fare il pienone.
Tante presentazioni di nuove etichette, eventi e proposte che si avvicenderanno per tutta l’estate, in una corsa di promozione enoturistica, che punta molto sulle possibilità ombelicali del Vinitaly. La proposta alle grida stile Wall Street, con l’ansia che il mercato possa chiudere il giorno dopo, produttori affini al glamour, piu’ che impegnati a far conoscere la qualità del proprio prodotto, il vino nettare e linfa di madre terra. Quindi, andiamo a fare il nostro giro fra produttori e calici più tranquilli, c’è posto per tutti, il mercato sceglie.
Master Class Sparkling Rosè Tasting: Elizabeth Gabay
I rosati, le bollicine rosè, un treno che allarga il mercato già da qualche anno, ma che già propone tante interpretazioni e proposte per accaparrarsi una fetta di consenso, con la maggiore eleganza possibile. A discutere di 8 etichette è chiamata l’esperta Elizabeth Gabay, una proposta che i relatori definiscono di carattere, per una categoria le bollicine, che sembra vorrà indirizzarsi nel futuro verso prodotti con meno pressione in bottiglia e progettati per essere degustati non esclusivamente in abbinamento al pasto.
Due giorni intensi di conoscenza, di scoperta, una goccia nell’oceano del vino italiano e sempre più di confronto internazionale. Il Vinitaly, vale sempre il viaggio!
Delfini welcome 🙂