La piazza d’incontro per operatori, wine expert e produttori, più gettonata d’Europa. L’organizzazione comunica numeri in incremento, anche in questa edizione, in un contesto anche oneroso per tutti i partecipanti. In questi tre giorni a Dusseldorf tutto si triplica, ma a valutare dal flusso di persone, la viabilità ottima e l’efficienza dei mezzi pubblici, non si direbbe che ci sia questa straripante partecipazione.
La Germania, il paese dove la neve non gela e non si accumula sulle strade, anche nelle giornate del “Burian”, con il tutto esaurito nel raggio di 30 km, il Prowein si svolge con pacata tranquillità.
Gli stand offrono proposte da tutto il mondo, ma bisogna scegliere, tre giorni sono tanti, ma non abbastanza.
Padiglione Italia: produttori, associazioni e consorzi, tanti volti noti.
Passiamo agli stand internazionali: Austria e l’interessante degustazione con il produttore Franz Schneider con la sua piccola pruduzione, ma grande qualità e professionalità.
Stand Grecia: bellissimo viaggio fra il Raptsani ed i vini passiti di gran qualità.
Master Class con i vini Armeni: una regione con esperienza ultramillenaria che cresce rapidamente con ottime proposte sia di vini bianchi che rossi, con caratteristiche molto vicine ai vini del sud Europa, validi competitor dei quali sentiremo parlare presto.
Un simpatico e felice incontro con Elizabeth Gabay professionista di esperienza internazionale già vista a Montpellier Vini Sud. Al Prowein, la sensazione che Taranto, la Puglia, la Basilicata, la Calabria, l’Italia tutta, giochi un ruolo di rilievo in questa manifestazione, enorme e perfetta che seleziona, alzando l’asticella della proposta partecipativa, dentro e fuori la fiera.
Delfini Prowati 🙂