Masseria del Sale è una splendida masseria del 700, attorniata di ulivi secolari della tenuta originale. Noi Delfini ci torniamo dopo quasi due anni, a trovare Simona Fusco e Andrea Lippi, due esperti dell’ospitalità.
Il loro è un percorso cominciato con la “Corte dei Vescovi”, un’esperienza già ambiziosa, che li vede ripartire con il Ristorante Masseria del Sale. Tre anni di chiaro successo, un preciso riferimento della cucina tradizionale di qualità dell’arco jonico. La novità è interessante, Simona e Andrea azzerano tutto e ripartono con la brigata per alzare di nuovo l’asticella.
La cucina avrà sempre solide basi sul prodotto locale e la presentazione di piatti di evidente qualità salentina, ma ampliandone l’interpretazione. Verdure dell’orto, carni selezionate delle murge, pesce pescato del giorno e crudo di mare, sempre garantito.
I due protagonisti, hanno la chiara volontà di riscaldare l’ospitalità con profumi più suadenti, nuovi piatti, la già cospicua cantina e la novità della mixology, un approccio enogastronomico di ricerca, evoluzione, crescita, ancora più calda, sensuale, tattile. Eleganti dall’inizio Simona e Andrea si indirizzano su un ambiente cool, per consentire all’ospite che percorre il viale, di perdersi con aperitivi in giardino, il calore del caminetto, buona musica ed una cucina attenta.
Simona ci offre uno dei suoi drink e quasi ci dimentichiamo che siamo qui per provare l’evoluzione della cucina, Andrea ci propone un Fiano di Avellino di Guido Marsella 2013. Antipasti vari del territorio, la nostra scelta cade su un notevole carpaccio di pescato, accompagnato da una salsina alla senape da dipendenza, ed una carrellata di polpette di carne della tradizione.
L’avvio è assicurato con la focaccetta di grano arso ed il pane caldo. Seguono due primi piatti, troccoli carciofi e caciocavallo e maltagliati porri e gamberi rossi. Molto buono il raro cefalo con patate ed il classico filetto di manzo con riduzione al Primitivo. In abbinamento finale Elegia Primitivo di Manduria Riserva 2013, che si adagia perfetto anche sul tiramisù, sui bignè con ricotta e sulla pasticceria da forno.
La cucina, la sensualità, il calore del vino rosso per dirla alla “Simona”, alla quale piacciono le sfumature francesi ed i profumi penetranti, Andrea professionista, preparato, umile ed instancabile, che tiene ben salde le redini di fantasie e sogni, un gran bel mix che colloca questo ristorante in un target di qualità sottomesso al fermento delle loro passioni, con interessanti sbavature che anelano all’eccellenza di una noia enogastronomica mai doma.
Delfini profumati 🙂