Percorriamo i tornanti delle colline materane, calanchi coperti di verde vegetazione della valle del fiume Bradano che scorre tuffandosi nel mare Ionio della vicina Metaponto. Montescaglioso (Mt) è un paesino arroccato a circa 350mt/h, intorno appezzamenti coltivati a vite, ulivi e ortaggi con un pezzo di bosco ancora lussureggiante. In questi posti ci arrivava Orazio con il suo carretto da poeta e appassionato bevitore. Un altro punto di riferimento è l’Abbazia con la storia dei monaci Benedettini, dei Normanni e più di tutti dei Greci.
La bella passeggiata diventa gratificante con la cena alla “Locanda dell’Abate”, un ristorante da trenta coperti, in cucina Giuseppe Pietromatera, una scoperta copernicana.
Giuseppe fino a cinque anni fa era un fotografo professionista, un attento osservatore con la passione del bianco e nero. Tante ore passate nella camera oscura del laboratorio, alla ricerca di sfumature e raffinatezze.
Il digitale cambia tutto e le pellicole diventano passato. Giuseppe trasferisce la sua sensibilità, la sua visione, pulita e chiara fra i fornelli in cucina, il suo nuovo laboratorio di ricerca per appagare ogni golosità.
Il risultato è sbalorditivo, i piatti si svelano invitanti ai nostri occhi, i profumi arrivano caldi e gradevoli, i sapori di gran levatura.
Chi ha manico e passione, come Giuseppe, la tecnica la impara direttamente, mentre assaggia e cucina.
Il locale rustico e accogliente in una delle piazzette del centro storico, propone preferibilmente piatti di mare.
Attacchiamo un antipasto a cinque portate di gusto, fantasia e classe, seppioline in guscio di limone e crema di latte, polpette lampascioni e tonno, polpo su crema di zucchine porro e basilico, baccalà con crema di fave, melanzane al pesce spada e burrata.
Abbiniamo il bianco “Sophia” 2015 dell’Az. Agr. Basilisco, fresco e floreale.
Primo piatto composto da ravioli ai carciofi, cozze e pomodorini, favolosi. Continuiamo con un filetto di orata in crosta di zucchine e un uovo con albume montato, cipolla di Tropea, crema di grana e foie gras. Una vera libidine.
Ci beviamo su un “Malandrina” Matera Moro doc 2013 di Masseria Cardillo, un gran bel vino.
Chiudiamo con un semifreddo al ficotto, molto buono.
La fotografia arricchisce il desiderio, cerca con passione l’appagamento e dona piatti gaudenti e laudabili.
Delfini laudanti 🙂