Baronissi è una piccola cittadina nella valle del fiume Irno, che accoglie anche l’autostrada. Baricentrica fra Avellino e Salerno, è un passaggio d’obbligo dalla Lucania per raggiungere Napoli, e se si aggiunge la sede dell’Università di Salerno, abbiamo capito che ci troviamo in un intreccio di vie, viadotti, incroci e passaggi, una città in crescita.
Noi siamo qui per l’evento celebrativo dei vitigni autoctoni Campani che verranno descritti in seminario dall’Ais di Salerno.
Villa Farina ci accoglie con i suoi giardini eleganti dell’omonima famiglia che protegge la città.
L’evento comincia con il minicorso di degustazione per cogliere il valore della Nocciola Dop di Giffoni, una mezz’ora di profondo interesse per un prodotto di eccellenza internazionale che colloca la Campania prima per produttività in Italia, seconda al mondo. Croccante, saporita, nutriente, la nocciola di Giffoni, sembra essere molto vicino allo stesso prodotto dell’inizio secolo.
La serata celebra i tanti vitigni autoctoni campani, con cloni antichi e produzioni affermate. A rappresentarle oltre 150 etichette affidate alla nutrita e briosa brigata di Sommelier della delegazione Ais Salerno, diretta da Nevio Toti.
In sala circa trenta produttori a chiacchierare di ettari, bottiglie, mercati e fatiche, ma sempre con il gomito sollevato.
Nell’atrio di Villa Farina è festa per due serate, come un minuscolo Vinitaly campano, agevolati da quattro postazioni di street food.
Il Top dell’evento per chi ha vino nelle vene, sono i tre Seminari Aglianicone, Fiano di Avellino e Piedirosso.
Seminario Aglianicone. Relatori: Marco Serra, Ciro Macellaro, Enrico Malgi e Giuseppe Celano.
Un progetto di recupero di questo antico vitigno con la collaborazione e patrocino dell’Università di Basilicata, del consorzio QuiVulture diretto da Gerardo Giuratrabocchetti e dall’Università di Pisa.
Le prime segnalazioni giungono dal 1883 con una prima descrizione ampelografia sui rinvenimenti Lucani di Stigliano, Montalbano Ionico e Muro Lucano. Le prime ipotesi ci riportano al Cannamela risultato di Aglianico e Gerusalemme, a confermare una probabile primogenia del sud mediterraneo. Due le origini ipotizzate dell’Aglianico: Aglianico di San Lorenzo con l’Aglianicone di Monteforte o Aglianico con Cannamela. La degustazione ci accompagna ad un vino vigoroso con prevalenza di frutti rossi, il terroir si esprime differente come al solito nei sei campioni scelti.
Seminario i Cinque territori del Fiano di Avellino. Relatori: Vittorio Guerrazzi, Enrico Malgi e Vincenzo Mercurio
In questo seminario si ode forte l’orgoglio campano, la consapevolezza di esprimere eccellenza da podio internazionale con una docg di fine qualità e unicità territoriale. Relatore di punta il consulente enologo Vincenzo Mercurio, consulente di numerose cantine, blasonato professionista sognatore, che trattiene a fatica l’enfasi dei colleghi di tavolo. Evidente la qualità, profumi continentali e d’altura, la finezza dei cinque campioni a rappresentare cinque territori, per i quali trovare disponibili bottiglie di alcune cantine, diventa impresa difficile. Una docg della quale esserne fieri.
Seminario per il Piedirosso. Relatori: Ciro Giordano
Un vitigno che ha sempre dato un contributo di successo all’enologia dal Vulcano, sempre generoso in uvaggio, un rosso che si esprime in range di gradevolezza, senza mai strafare. Ben vinificato comincia a regalare belle soddisfazioni in monovitigno con etichette ben abbinabili alla ricca cucina mare-terra della Campania. Il presidente del consorzio Ciro Giordano, ci racconta di questi terreni vulcanici, attivi, esplosivi da sempre. L’immagine dell’unica bocca del vecchio vulcano ci ricorda quanto accadde con l’esplosione che separò in due la montagna, ma timore e futuro, sono la ricchezza di questi terreni che si differenziano intorno alle pendici del Vesuvio, regalando distruzione e ricchezza inimmaginabili.
Dove c’è vino c’è cucina e quindi partecipiamo alla presentazione del libro “Note di Cucina Salernitana” di Alfonso Sarno, concludendo la manifestazione con lo show cooking dello chef Claudio Russo del Ristorante “Il Pacchero” di Salerno.
Due serate intense per descrivere un patrimonio ampelografico e culinario ampio ed articolato. Un richiamo diretto ad un’utenza regionale, con lo spirito di unire la città intorno alle proprie eccellenze. Grande lavoro e merito per la Delegazione Ais Salerno e per l’organizzazione di questa ottava edizione.
Delfini a Piedirossi 🙂