Arriviamo a Punta Marina (Ra), nella Romagna della piadina, delle balere e delle lagune. La pizzeria con cucina “Centopizze” ci accoglie con la foto luminosa di un signore con sorriso disarmante e paglietta. Pensiamo: sarà un’italo-americano che ha aperto un locale in Italia.
Troviamo invece Ciro, Luisa e Antonio Caramiello tre artefici del famoso miracolo economico dell’Italia che lavora e produce. Ciro e Luisa settantenni dinamici dallo sguardo vispo e simpatico hanno vissuto da sempre con i loro quattro figli a Portici. Ciro conosciuto come intonachista e muratore, ventiquattro anni fa all’età di cinquanta, decide di trasferirsi qui, luogo delle vacanze estive ed apre una pizzeria, ma lui pizzaiolo non lo è mai stato.
Investe tutti suoi risparmi e li raddoppia con un prestito e da sognatore pratico e concreto, costruisce con le sue mani tutto il suo locale, forno compreso. Infatti il suo forno è più grande del doppio del classico napoletano, ma lui Ciro lo ha sognato così, una fiammella in fondo e pizze a destra e sinistra.
In cucina ai fritti della tradizione napoletana, la “Boss” Donna Luisa, un executive chef homemade che propone il cuoppo, pochi gustosi primi piatti, la classica pastiera e nocciolino top.
Gran parte del prodotto arriva e parla Campano, babbà, mozzarella di bufala, friarielli, vini, pomodori, farina, anima e cuore.
Il locale è frequentatissimo, da famiglie e giovani, un vero successo. Ciro ci racconta “mi sento umile, ignorante ed intelligente, sognavo questo mio lavoro, ma non speravo tanto”.
In effetti con il guizzo decisionista e la fantasia progettuale Don Ciro, ha realizzato un progetto ed un sogno, ma il riconoscimento e l’inclusione fra le 657 pizzerie garantite al mondo dall’Associazione Verace Pizza Napoletana è arrivata con Antonio figlio primogenito, professionista dalla dedizione esemplare.
Antonio, gentile e preciso è cresciuto con le stigmate del lavoro dell’azienda di famiglia e l’ha collocata a livelli nazionali. A Punta Marina da “Centopizze” oggi accorrono da lontano, caratteristica comune agli AVPN. Guarda caso incontriamo fra i clienti Giovanni Chiaromonte, gestore con il papà Tonino del noto ristorante di pesce “Pitty” a Policoro (Mt).
Quindi questo è un posto giusto per imparare e la Delfina non si lascia sfuggire l’occasione. Una settimana in cucina con Donna Luisa fra fritture, friarielli e primi piatti. Poi con le mani in pasta, con la maestria esilarante di Don Ciro e la tecnica sopraffina di Antonio. Intorno al forno si genera la folla, Romina, Angela, Valerio, Alessandro, Cosimo il Pizzaiolo in seconda e la Delfina con il codino saltellante e l’occhio azzurro veloce, riesce a stendere la Pizza, fra lo stupore dei presenti, già al terzo tentativo. Tiziana sfodera faccette e occhiate raggianti con la doverosa gratitudine a Don Ciro ed Antonio Caramiello ed un pensiero a Francesco Cassiano e Salvatore Gatta per i loro primi insegnamenti.
A questo punto esprimiamo un desiderio, fra le tante proposte chiediamo la pizza delfino: bufala, zucchine, vongole e cipolla cruda e la pizza delfina: mela verde, crema di formaggi, mozzarella, prosciutto crudo e nocciole tostate. In un minuto, sono pronte, buone, inedite, saporite e gratificanti, sfornate dalle mani sapienti di Antonio e Don Ciro Caramiello.
Delfini Caramielli 🙂