Questo gennaio ci riserva temperature da era glaciale come abbiamo visto solo nei fumetti, grandine e neve quotidiana, spiagge bianche su cui sciare e mare a cubetti.
La notte siamo a meno cinque e addosso il tepore dello scirocco di due settimane fa.
Ci consoliamo in un posto sicuro, la cucina dello Chef Nicola Altavilla a Leporano (Ta), la tradizione in mani esperte. Pettole calde e pane appena sfornato, caldi come a casa.
Cosimo il responsabile di sala ci offre una gradevole falanghina frizzante del Beneventano, da abbinare a seppiolina, gambero rosso dello jonio, ricciola e tonno… freschissimi!
Nicola ci informa che sta friggendo le melanzane e gli parte il primo piatto, scialatielli, ricciola e melanzane, ricco, cremoso e appagante. Beviamo un primitivo di Cantine Erario, energico ci aiuta a riscaldarci con i suoi 14 gradi.
Il secondo piatto ci vede più agili, un tortino di bietole e olive su crema di cima di rape in compagnia di un filetto di branzino gratinato.
Siamo già felici e ci deliziamo con una millefoglie crema chantilly e nutella, da leccarsi i baffi.
Nicola si conferma un interprete completo della ricca dispensa della sua cucina, aggiungendo ad essa una pasticceria della casa che chiude con cremosa dolcezza un pranzo perfetto.
L’affidabilità è una qualità che, nell’Antico Frantoio, apre la strada a degustazioni sicure.
Delfini sicuri 🙂