Se ne aprono un paio la settimana, ma questo di Vittoria e Davide due giovani sposi, che al “Don Perignon preferiscono Frate Tuck”, ci tengono a precisare “è una Ferrari”. In effetti ci presentano l’attrezzatura in ogni dettaglio e pregio, doppio fondo e limite funzionale, sembrano due meccanici che continuamente mettono a punto la propria fuori serie.
La storia è parecchio fumettata e prende forma dal tratto libero della matita, tante cancellature, tante correzioni, ma le etichette sono belle è già disegnate e gli stili ben definiti.
Il 2017 sarà l’anno della verità, per questo birrificio artigianale, ed una mia amica esperta del mondo luppolato mi suggerisce di essere scettico verso le novità che non superino i cinque anni.
Questo per noi è molto difficile stabilirlo oggi, però il prodotto sembra già partire con target ambiziosi e questo ci piace, come le birre che abbiamo degustato.
La differenza sarà mantenere la promessa a non uniformarsi e resistere alle birre beverine, farsi una storia affidabile ed inequivocabile. A Taranto si usa dire “fruscio di scopa nuova” e vediamo come la Luna saprà Eclipsare il Sole dei colleghi già storicizzati.
Delfini sulla luna 🙂