La murgia tarantina intorno al Bosco dell’Orimini ci offre un territorio rupestre poco conosciuto.
Da Taranto a metà strada da Martina Franca, arriviamo a Crispiano, una cittadina rurale, tempio di Bracerie e Trattorie, una terra generosa per prodotti dell’orto ed allevamenti di buona qualità.
Uscendo dal paese, arroccato a piccolo presepe, andiamo verso San Simone a trovare lo Chef Luigi Chirico nel suo ristorante “Tra Terra e Mare”. Siamo in campagna, fra i campi di ortaggi e l’aria del bosco.
Luigi è per simpatia ed intraprendenza, la chiara effige di uno chef imprenditore. Irlanda, Francia, Indonesia, Medio Oriente e personal chef di un magnate Russo, lui ci tiene a dire di essere la storia perpetuata del Nonno Luigi , sua fotocopia e della Nonna massaia indistruttibile.
Girare il Mondo, verso il futuro, con le spalle girate al passato.
Il ristorante, vuole essere il centro tra la terra ed i due mari della penisola salentina. I prodotti che lo hanno nutrito da bambino, le carni, la cacciagione ed il forte profumo del mare che arriva con i venti costanti.
Nei piatti, la cucina solida dei prodotti si eleva con la tecnica e la piacevolezza di gourmet dotati di appetito.
Lo chef ci tiene, qui si viene per mangiare con il piacere di degustare anche un piatto in più.
Pane profumato di produzione propria, con un buon forno a legna, l’antipasto mare e terra parte trionfante, ci trovi addirittura la trippa fritta, le “crocchette” di fave, la triglietta su fonduta di provola affumicata e tanto altro, buono e delicato. In sala Giuseppe, amico di tante battaglie ci propone una bollicina di casa Bortolotti, il Traminer.
Un assaggio delicato di pizza fragrante, un primo piatto di pasta trafilata al bronzo con polpo e patate, ed entriamo nei profumi caldi e corroboranti della murgia con un agnello (tenerissimo) in crosta croccante su rosti di patate e un galletto glassato su crema di patate e zafferano, cucinati con sensibile aromaticità, gli abbiniamo “Madrigale”, il primitivo dei Maestri del Primitivo di Manduria.
Luigi termina travolgente, con un cannuolo alla ricotta e pistacchio su zuppa di arancia amara e la sua marmellata… fresco, buonissimo, da bis.
L’ampia esperienza gli consente di esprimersi dal pane alla pasticceria con grande sicurezza, trovare un ristorante che propone in periferia una cucina coraggiosa e ben eseguita, fa comprendere quali orizzonti, dopo soli due anni, Luigi abbia nei suoi occhi celesti e nei suoi sogni.
Delfini nel bosco 🙂