Calda è l’estate e ci avventuriamo fra le colline, le valli e le montagne della stazione sciistica di Roccaraso, siamo a circa 1200 mt di altitudine, i caminetti fumano spesso e non solo per sfornare pizze favolose.
I quattro amici in contesa si danno appuntamento nel ristorante pizzeria di Giuliano Bucci che oggi impasta in casa e propone una sala gremita di sostenitori. Francesco Cassiano e Salvatore Gatta strizzano l’occhio a Domenico Scola per accendere la serata che si preannuncia organizzata nei minimi dettagli.
Ad accogliere tutti, la mamma di Giuliano ed il team di famiglia che gestisce questo ritrovo culinario.
L’Associazione Verace Pizza Napoletana sta raccogliendo adesioni di professionisti fedeli a questo protocollo e la direzione si prodiga per selezionare prodotti di qualità per esaltare il lavoro di questi signori.
Fatti i saluti ed i convenevoli, comincia la gara saporita con il Bucci casalingo e la sua margherita EXtra appena cotta che esalta pomodoro e latticini, un vero inizio di freschezza da campione in carica. A seguire il prof Scola ripropone la Cilentana, ineccepibile con cacioricotta di capra, un’esecuzione apparentemente semplice, ma che richiede rapidità ed efficace scelta dei tempi.
Le birre abbinate sono del Birrificio Mezzopasso, una successione di etichette artigianali delicate. Altra irruente fragrante scoperta è la qualità del Pomodoro, della passata di Ciro Flagella ora divenuta gourmet con la passione infuocata del figlio Franco, che ha lasciato studi e progetti per realizzare questo sogno alla “Pummarola Verace”, vera dolcezza di salutare licopene.
Mentre chiacchieriamo arriva l’amato Francesco Cassiano di casa nostra, che si ripete gustoso e pulito con il suo carciofino profumato alla menta con “appoggiato” il capocollo di Martina Franca.
Per nulla intimorito dalla distanza e dalle altitudini, Salvatore Gatta ci elargisce una fantasia di sapori utilizzando ingredienti inediti e di carattere, una pizza vegetariana, ricca e gratificante.
La serata termina con un’applauso scrosciante e la sfilata dei “Pizzaioli” dalla divisa intonsa e luminosa. Ma forse nel forno c’erano le controfigure a lavorare?…vi assicuriamo che tutti e quattro con otto mani si sono passati la palla..hem la pizza da stendere, condire ed infornare, come buoni amici professionisti in sana competizione.
Arrivederci in salento.
Delfini arroccati 🙂