Cinquantesimo Vinitaly nell’anno dell’esplosione delle vendite online, una scelta prevalente sui vini doc, bianchi, rosati e bollicine. Il vino rosso e strutturato diventa sempre di più, per certe fasce, una scelta importante, tanto quanto alcune bollicine blasonate.
In fondo il mercato della GDO e la diffusione dei big data, del mass market, una digitalizzazione così spinta di app e guide online hanno dato degli esiti di grande diffusione. Resta in ogni caso il solito quesito, buono-non-buono, mi piace-non-mi piace, ed in questo ambito che svoltiamo nella scelta consapevole, nel consiglio di valore ed in esplorazioni gratificanti.
Una miriade di etichette e produttori che spalla a spalla, da vignerons e vignaioli, si cimentano nella diffusione dei propri marchi, della propria vision, del cliente che vogliono raggiungere e gratificare. Si assiste quindi ad aziende che si strutturano sempre più con ufficio marketing, comunicazione, sviluppo e tanti nuovi ruoli per conquistare il mercato. Il vino ad ogni modo per tutti gli innamorati, resta un prodotto di viva unicità e chi non si affida a schede tecniche perfette, a plichi di valutazioni e messaggi d’acquisto, ricerca qualcuno al quale affidarsi, conoscendone il percorso, professionalità e gusto. Il Vinitaly diventa quindi, per questi appassionati dotati di ticket, un viaggio in un’oceano nel quale orientarsi per concludere le proprie scelte.
In soccorso, alle pause dalle riflessioni enoiche, gli spazi Enolitech e Sol&Agrifood, hanno rappresentato un’isola di temporaneo approdo per degustare una birra artigianale, un caciocavallo e molto di più. Trascorrere quattro giorni è opera avventurosa e titanica, scegliere in modo selettivo un percorso per un giorno di visita, un’esperienza da raccontare.
Il fascino di queste mastodontiche manifestazioni è propri quello. Per non parlare della miriade di eventi satellite esterni per i quali si poteva vivere il Vinitaly senza mettere piede in Verona Fiere.
Per i Delfini esploratori il Vinitaly comincia il lunedì dopo le varie esplorazioni extrafiera e partono doverosamente dalla brillante Federica dell’ufficio stampa, rapida ed efficace nella verifica delle proposte divulgative, al Padiglione di Puglia e Basilicata e Calabria a trovare sereni amici al lavoro.
La galleria delle foto disegna il percorso e le tappe principali, ma ci sono state ovviamente degustazioni ufficiali e opportunità esplorative, che ci hanno coinvolto in attività impegnative e gratificanti.
Siamo alla seconda nostra esperienza alla quale abbiamo unito l’esplorazione delle risaie del basso veronese, un territorio fra Mantova, Vicenza e Modena.
Ringraziamo il Dott. Baldassarre Giuseppe dell’AIS Puglia, per averci invitato alla presentazione del suo nuovo libro “Nero di Troia”, la Fondazione Italiana Sommelier per il cortese invito di opportunità e Slow Food per le degustazioni guidate. Ricordiamo con simpatia l’ospitalità di Cantine Albea e Salumi Renzini, il Presidente “Franco” del Nero di Calabria, nonché il nostro mentore Mastro Birraio Andrea De Luca che ci ha condotto verso realtà come Birreria Aurelio e Birreria Il Mastio.
Le grandi scarpinate ci hanno aiutato a mantenere un’equilibrio nutraceutico accettabile nell’apnea food wine beer explorer.
L’ambito enoico va assumendo ormai sempre più una connotazione aziendale, questo è positivo per il business, la nostra fiduciosa speranza è che rimanga una professione artigianale specializzata che sappia agevolare i propri target con una tecnologia asettica.
Per noi Delfini, il contatto sarà sempre diretto e one-to-one, faticoso, divertente, reale.
Affascinati dalla mirabolante kermesse di questo settore che produce ricchezza, qualità e gentilezza.
Delfini in Fiera 🙂