Li raccolgo da tanti anni in giro per ristoranti e degustazioni, con amici o per lavoro. Di sughero, di composito, a vite o di vetro, tante chiusure per sigillare e custodire il risultato del lavoro in campagna fra le vigne, in cantina fra botti e bottiglie, cemento e acciaio. Quanta cultura millenaria raffinata ed evoluta affidata ad un gesto, un’azione “tappare” e chi berrà, capirà.
I have been collecting them for many years around restaurants and tastings, with friends or for work. Made of cork, composite, screw or glass, many closures to seal and preserve the result of the work in the countryside among the vineyards, in the cellar between barrels and bottles, concrete and steel. How much refined and evolved millenary culture entrusted to a gesture, a “capping” action and who will drink, will understand.
Di sicuro, tante volte ho richiamato la curiosità dei commensali e di amici, “…ma che “Bip” ci fai con il tappo?… assecondatelo è strano, in fondo noi che ce ne facciamo” dicevano. Convivialità, allegria ed ironia, la bellezza di condividere per dare valore al valore a quello che ci piace, per quello che conosciamo e vogliamo esplorare. Il bon ton della Sommellerie propone il tappo su un piattino a chi sceglie l’etichetta, embhe’ se qualcuno lo occulta è già un segnale, ma certo sarà uno strano come me, che si porta i tappi a casa.
Certainly, many times I have attracted the curiosity of diners and friends, “… but what” Bip “are you doing with the cork? … humoring it is strange, after all, what can we do with it” they said. Conviviality, joy and irony, the beauty of sharing to give value to the value of what we like, for what we know and want to explore. The bon ton of the Sommellerie proposes the cork on a saucer to those who choose the label, embhe ‘if someone conceals it is already a signal, but it will certainly be a strange one like me, who takes the corks home.
Comunque il mio retaggio da product specialist di area farmaceutica, mi riconduce alla mia visione del vino ed alla similitudine di un bambino. Certo per me il vino è simile alla cura e l’amore per crescere un bambino, perche come il vino evolve e si affina, in ambienti, sani e silenziosi, riposa al buio e senza vibrazioni. Ed il tappo è come il pannetto che il neonatologo chiede alla mamma, per valutare e osservare questo filtro naturale del “metabolismo” ossidativo, per capire se il bimbo gode di buona salute.
However, my heritage as a product specialist in the pharmaceutical area leads me back to my vision of wine and the similarity of a child. Certainly for me wine is similar to the care and love for raising a child, because as wine evolves and refines, in healthy and silent environments, it rests in the dark and without vibrations. And the cap is like the cloth that the neonatologist asks the mother to evaluate and observe this natural oxidative “metabolism” filter, to understand if the baby is in good health.
Da “bevitore” ai tappi ci sono affezionato, tant’è che li guardo, li annuso, li interrogo e loro gentili a cortese domanda….rispondono.
As a “drinker” I am fond of caps, so much so that I look at them, smell them, question them and they kindly ask a kind question …. they answer.
Atavolacoidelfini sTappati 🙂