Roma sempre affascinante, nel giardino del Parco della Musica, salutiamo per caso Paolo Fresu, emozionante musicista e quindici chef che hanno gratificato oltre 30.000 visitatori in quattro giorni.
La prima serata si apre con la presentazione delle star e la Pettinelli di RDS, già rosica per la silhouette di Miss Italia ed il desiderio di degustare le decine di piatti proposti dagli Chef. Serata inaugurale con tanti incontri, tanti amici e professionisti del settore…Roma , quanto sei bella! Ma la Delfina è qui per imparare e confrontarsi, e quindi partecipa allo showcooking di Elettrolux con lo Chef Paolo Cappuccio, autore di due testi professionali di cucina, di carne e pesce. Un buon esercizio formativo home made, con la tutorialità di Paolo Cappuccio in due volumi.
Il piatto è una tartare di manzo con salsa tonnata, che sembra accogliere il consenso dello Chef.
Il secondo corso, Tiziana lo segue con lo Chef Maurizio Marrocco strutturato nell’Electrolux Academy con il piatto “pacchero…da strada”.
Il giro di degustazione e di incontri è molto interessante, come la qualità dei piatti proposti anche in questa location con cucine da campo ed esecuzioni di grande professionalità e disponibilità da parte di tutti.
Molto buono il “Cappellotto doppio Umami” di Francesco Apreda, gli spaghetti di patate, burro e alici di Kotaro Noda, il “M’importa ‘na sega” (tartare di scottona, gorgonzola e ostrica) dell’eclettico Massimo Viglietti, gli esplosivi spaghetti all’aglio nero, anemone di mare e mandorle di Luigi Nastri ed il doveroso omaggio all’affabile Maestro Heinz Beck.
Alterniamo ai piatti, visite di appropriata esplorazione wine nello stand di “Vigne di Roma”, quindici cantine per stimolare il riavvicinamento ai vigneti dell’interland della capitale. Cesanese, Bellone, Olevano, Greco, Malvasia, Frascati, vitigni e luoghi, dove autoctoni ed internazionali si esprimono bene senza troppo glamour.
Il secondo giorno si apre con la presentazione di “Vigne di Roma”, un progetto di unione che ha l’intento comune a molte regioni italiane, di esprimere una carta vini, prioritariamente regionale. L’idea che la cultura parta dalla conoscenza ed assoluta dimestichezza con vitigni ed etichette di “casa” è in assoluto doveroso e condivisibile, ma che la curiosità di appassionati di vino e gastronomia, possa confinarsi a tavola in carte a raggio limitato, si misura con i contenuti di passione e cultura che rendono universali valori ed etichette dei vignaioli di ogni angolo del mondo. La qualità e la cultura del vino è la vera bellezza conviviale del vino, purchè etica e sostenibile.
Fra gli stand il gelataio eclettico Gunther Rorhegger, trentino con moglie leccese, lo spuntino allo stato brado dei Marottoli allevatori di Lucania. La ottime varietà di ostriche dal nord della Francia con la competenza della famiglia Scarci di origine tarantina e romana di professione, e della gourmet “Ittica Urbano”.
La nostra due giorni al Taste 2017, proficua, formativa, esplorativa , si chiude in dolcezza con il fantastico cannolo siciliano agrigentino e la cassata dei fratelli Taibi.
Delfini Testati 🙂