Riccardo Baracchi è cresciuto fra le vigne di famiglia, la possibiltà di imparare a guidare il trattore all’età di quattordici anni e la traccia quasi obbligata del percorso di studio da Agronomo. La campagna, le colline e il castello di Cortona (Ar) fanno da cornice ad una famiglia che ha prodotto vino dal 1860.
Un terroir variegato che nella storia orografica è sempre stata terra emersa, e quindi nelle tre contrade produttive San Martino, Gabbiano e Montanare offre terreni sabbiosi e drenati, argillosi-calcarei e per finire, ciotolosi. Ognuno ideali per Syrah, Sangiovese, Cabernet, Merlot, Trebbiano ed ora anche Pinot nero.
32 ha di vigneto con sesto d’impianto da 0,80mt che sviluppa una densità di circa 6250 piante/ha. Basse produzioni, qualità delle uve possibilmente alta.
In cantina un’amico, il noto l’enologo Stefano Chioccioli, temperature controllate e pratiche di cantina ineccepibili, vinificazione delle uve bianche con contatto delle bucce anche per 10-12 giorni.
La passione e la voglia di osare, suggerisce a Riccardo di provare anche con le bollicine, magari con i lieviti in bottiglia, remouge manuale ed il divertimento di sciabolare con stile, bollicine Italiane.
La degustazione è coinvolgente, interessante, empatica. Riccardo Baracchi invita tutte le signore presenti a sciabolare le sue bollicine con corrispettivo di bacio finale.
La Delfina si cimenta e con colpo secco e deciso esegue una sciabolata da primato, brava Tiziana non fallisci un colpo, ma questo te lo dicono da tempo.
Delfini sciabolanti 🙂