Il Centro Studi Renoir ed il suo Patron Cav. Cosimo Lardiello ha mostrato in tanti decenni un impegno totale a sostegno di questo prodotto unico per caratteristiche, la cozza tarantina, dolce come le acque dei citri marini, le sorgenti che rendono morbido il sapore di questo frutto del mare.
Il Festival Italiano pensato dal Cavaliere ha raggiunto risultati internazionali nel recente passato, quando nei tour gli chef ed i cuochi, si proponevano in gara per accaparrarsi una visibilità europea di chiara efficacia. D’altra parte l’organizzatore ha da sempre intuito che i protocolli storici e le attribuzioni Dop hanno il loro assoluto valore accademico e di identità, ma l’esame vero è la tracciabilità di un prodotto che nasce, cresce e parte da un luogo, da casa a viaggiare per il mondo.
Questa è la storia della vera cozza Tarantina, ritrovarla a Parigi, come avveniva insieme alle nostre ostriche, in nord Europa o sotto la “Madonnina” milanese, quanti ristoranti vantano ancora in Italia, con menù bugiardino, il piatto con la cozza “la ciliegina” Tarantina.
Le difficoltà sono tante, la realtà economica, ambientale è diversa, ma l’infuocato Lardiello dal gennaio 2016 ha riavviato un percorso di sostegno e promozione in assoluta autonomia finanziaria, insieme a produttori storici, chef, cuochi e ristoratori appassionati, un’edizione con decine di tappe in Italia, da Roma a Pescara, dal Veneto alla Campania con l’exploit in Germania, nessun aiuto ed alcun sostegno per un’evento di alcun clamore, ma di tanta sostanza e milioni di spettatori che meriterebbero briciole di energie da amministrazioni ed enti, almeno per la prossima impegnativa tappa Canadese che aprirà il tuor Americano.
Fiduciosi nell’appello siamo certi che il Cav. Cosimo Lardiello esperto e solido, riuscirà con le sue gambe in questo sogno delle Americhe, vulcanico chairman e cameraman all’abbisogna.
La serata è ospitata dal Ristorante “L’Antico Frantoio” di Leporano (Ta), presentata dall’ottimo Angelo Caputo in vena di esilaranti freddure con ospiti illustri dal Salone Margherita di Napoli e cinque Chef di grande esperienza.
La sintesi di questa manifestazione itinerante è la cura di chi ha nella propria cucina all’attivo migliaia di pietanze con la cozza tarantina.
La sala colma al limite da più di un centinaio di clienti, è subito battaglia, Nicola Altavilla con il classico cavatelli fagioli e cozze, esemplare. Lo segue Michela Mucci, sua pupilla, con orecchiette al primitivo, cozze e melanzane aromatico e sfizioso, ed approdare poi al talento silenzioso di Mirko Ricci con gli spaghetti di saragolla, zucchine, gorgonzola e cozze, fantastici.
In “lacrime” arriva la calamarata con cipolle e cozze della brava Maria Rosaria Bellavita e l’assoluta novità in trilogia della cozza in kataifi dell’ottimo Gianfranco Anzini.
La qualità dei piatti è di chiaro equilibrio, di sapori della ristorazione di riferimento territoriale, nella quale ritrovi l’anima delle nonne e della zie da baciare, sulle lunghe tavolate gourmet di un’Italia cresciuta in famiglia.
Lo testimonia il Maestro Chef Nicola Ricci, personaggio di chiara fama ai fornelli e giudice della serata.
Vince il premio della giuria composita, lo Chef Nicola Altavilla, in lacrime, abbracciato dalla sua brigata che esplode emozionata per il riconoscimento assegnato a questo omone dal cuore dolce.
Nicola Altavilla, cuoco da centinaia di coperti al giorno riceve ancora dalle mani fraterne del Cav. Lardiello l’incarico oneroso di “Ambasciatore dei due mari di Taranto” della vera cozza tarantina. Ulteriore impegno per Nicola, interprete preciso e affidabile, verace dei piatti con il mitile a noi più caro.
A presto in Canada ed a quanti piacerebbe esserne testimoni.
Delfini in Cavalleria 🙂